dermatogrifi scambiati

Ebbero con sé l’empie impronte,
che seppur dette, mai guardate.
E sulla pelle ma agli occhi celate,
solo ad Altri si svendono le onte.

Non all’ombra dei freddi riflettori
di questo mondo – quello che è Primo
si svelano i segni di chi rimane anonimo
E accecante è la pietà degli invasori.

La vera Luce, consapevole, non accusa:
espone chiara la traccia di chi abusa.
Sofia Cavalli

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Sono i bambini che conosciamo. Li vediamo in tv, sui giornali, sugli opuscoli delle no-profit. Li udiamo sulle parole del Papa, appaiono nelle attività caritatevoli delle parrocchie. Ogni tanto s’inciampa nel pensiero di loro e c’invoglia pietà.
Ma alla luce dei potenti fari dei Paesi sviluppati (sì ma alle spalle di chi?) non sono visibili le impronte digitali di chi ha fatto violenza su quei corpi.
E quante forme prenda la violenza è chiaro. Ciò che non è chiaro – anzi, oscurato- è a chi appartengano. Non c’è CSI, né squadra scientifica di nessuna città occidentale che si occupi di identificarle. Ma c’è che si spartisce i Figli della Madre Terra e anche questa.
Ha importanza il giudizio? La condanna? Puntare un indice? A poco serve la pena.
Guardiamo la realtà sotto un’altra luce: quella della consapevolezza, che mostra la vera realtà delle cose.

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