“Divieto Di Caccia” di Marco Chiurato
“DIVIETO DI CACCIA”.
Suona imperativo il titolo della nuova performance dell’artista marosticense Marco Chiurato, che ancora una volta non smette di stupire e di far pensare con le sue singolari e curiose intuizioni.
Nella performance in questione compaiono le ombre dei tralicci elettrici dove di solito si posano gli uccelli. L’Artista ha immortalato parecchi momenti, alcuni dei quali, a prima vista, possono sembrare uguali, però non lo sono. A renderli diversi infatti è il movimento del sole, in continua rotazione intorno alla Terra. L’unicità di quel momento è quindi racchiusa in una frazione di secondo perché appena il sole si sposta, anche di pochissimo, ecco che si sposta anche l’ombra e compare già una diversa immagine.
L’Artista però ha pensato bene di fissare in qualche modo la particolarità della posizione degli uccelli in quel preciso momento, disegnandone la sagoma sull’asfalto. L’immagine successiva, data dal movimento del sole, non lascerà nulla della precedente, a parte le sagome degli uccelli sull’asfalto, che però ora sono morti, come il contesto in cui erano contenuti.
Il messaggio si accosta perfettamente alla caccia: un uccello può volare, stare su un albero o su un traliccio in diversi momenti, ma basta il tempo rapidissimo di uno sparo perché venga colpito e ucciso, cadendo morto sull’asfalto.
Un’idea originale quella che l’Artista ci propone per farci riflettere su un atto barbaro come quello della caccia e sul rapporto stesso che l’uomo ha con gli animali e più in generale con la vita.
Un’altra esca. Un altro escamotage. Per abboccare all’amo di Marco Chiurato, per catturare attimi di vita e cacciare chi a sua volta caccia.
Un invito più che un “divieto di caccia” quello di Chiurato che usa l’ombra come tranello a forma di volatile. Un invito a seguire la strada sbagliata e adescare chi solitamente le esche le usa per diletto, e per delitto.
Anche in questo caso Chiurato usa la fantasia (da phantázein ”far vedere”) per far vedere appunto, fantasmi fatti di ombra per mettere in luce chi non ha il rispetto per la vita.
E Chiurato spesso si trova ad usare delle esche artificiali o meglio delle esche artistiche per comunicare la propria devozione alla vita. Senza ombra di dubbio.
Andrea Maragno (JVLT)
tutti i giorni dal 28 Agosto 2010
Ore 12,50-12,52
Lat. 45.746324°N
Lon. 11.674088°E
Alt. 449
Acc. 156
Invito alla caccia. Impaglia l”ombra. Questa l”ultima provocazione di M. C., che nella sua nuova performance prende le parti di un manipolo rappresentativo di volatili, e li arma di un corpo tramato all”ombra del sole teso proprio a cacciare chi di solito è avvezzo a tendere insidie. Cacciatori armati per l”occasione solo di un orologio però, chè, sincronizzato con il sole ritaglierà umbratili tranelli al drappello di cacciatori.
P.M.
Scherzi d’ombre,
Forme scalfite dal sole
Nel cuore del giorno.
Misurano il tempo che scorre,
Gli astri che fanno ritorno.
Nella grigia terra, lasciano il segno.
Memorie di un tempo lontano,
Un tempo che è morto.
Andrea Marchi
Strade larghe e stretti viottoli.
Brillano sull’asfalto gli ultimi raggi di un sole pigro
che ancora indugia,
donando giochi di luci e ombre,
spezzati da tagli disgiunti sul marciapiede.
Carpe diem!
Ammira l’opera che si presenta immobile e tenue davanti i tuoi occhi.
Immergiti in essa, fantastica e sogna,
volteggia nel vento, rapito da una irrefrenabile danza,
tienila fissa nella mente come un’icona solida e perenne.
Scorre il tempo, avanza il sole in una corsa senza fine.
Inseguendo la nuova latitudine,
scandisce le ore e dissolve le opere da lui create.
Oscillano i pensieri e nel loro altalenare
si impone il rumore di un sogno ormai lontano.
Ritorna così a rincorrere quell”attimo fuggente,
mentre la Notte appoggia repentina la punta delle dita sulla Terra,
cospargendo la volta celeste con le prime stelle dalla luce fievole
e Morfeo sfiora con mazzi di papaveri le palpebre dei dormienti
regalando, attraverso i sogni, realistici miraggi.
Francesca Scomparin