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La natura è perfetta. Ha i suoi modi ben collaudati per far quadrare il tutto.
Così ci appare come anche la strizza, la tremarella, quel cedimento di gambe (e d’altre funzioni corporee…) ha un suo senso: una valvola di sfogo, una buona e giusta degenerazione entropica, uno spargersi d’humus e d’umiltà, che poi da quella risorge come una risorsa inattesa. Per ogni feroce batticuore spunta, dal nostro burrascoso sottoterra, un frutto prezioso che non sapevamo di aver seminato.testo di Sofia Cavalli

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