ZOLLA RIBELLE
Della terra che si vorrebbe strumentalizzare, della natura alla quale dare sagome geometriche, la vita se n’infischia e irrompe oltre qualsivoglia forzatura, checché si creda di controllare. L’Universo e le sue forme hanno confini che non ci è detto e dato spostare. Sebbene generosamente esso si lasci fare e comprimere, al fine la sua forza si esprime senza contraddizioni, scrollandosi di dosso ogni finitura.
Opera realizzata mediante uno stampo di polistirolo originariamente contenitore di un robot meccanico da cucina. La terra fertile modellata sul medesimo, riposta s’un campo e abbandonata al suo corso, è destinata a disgregarsi nella sua forma plasmata per opera dei germogli che emergono alla vita.
A l’om che s’arrovella o diletta de lo scultore il mestiere,
azzardando figure al Creato sconosciute e menzognere,
Si dovrebbe dire: “Sei tu ubriaco o stolto a tale pensare:
ch’al tuo ingegno l’Universo eterno si voglia appellare?”
Forse che del ver quest’umano è manco. Pure il cervello:
ricco dono! Eppur senza comprensione, inutile fardello.
Sofia Cavalli